Per prima cosa puntualizziamo che nel counseling viene meno la figura di paziente che affida il suo malessere ad un terapeuta ed emerge invece quella di cliente, ovvero di colui che, vivendo un momento di difficoltà, si rivolge ad un professionista per individuare nuovi modi di risposta miranti ad un più elevato stato di Benessere.
Il counseling è un percorso di aiuto che accompagna il soggetto a ri-cercare la soluzione a specifici problemi, aiutare a prendere decisioni, a gestire crisi, migliorare relazioni, sviluppare risorse, promuovere e sviluppare la consapevolezza personale, lavorare con emozioni e pensieri, percezioni e conflitti interni e/o esterni, accompagnandolo nell’esperienza del “qui ed ora” e agevolandolo nella ricerca e messa-in-atto responsabile (da sé, e in sé) di tutte quelle risorse possedute al proprio interno che in certi frangenti della vita possono sembrare smarrite.
Il counselor è colui che accoglie, ascolta è empatico e percorre insieme con il suo cliente il tragitto per arrivare ad un suo benessere e quindi alla risoluzione di sue problematiche bloccanti.
Il coaching, per come lo conosciamo oggi, trae le sue origini nell’ambito sportivo. Esso può essere considerato un vero e proprio metodo di allenamento. Così come un allenatore stimola l’atleta ad esercitare e sviluppare i muscoli, il coach promuovere nel proprio cliente l’espressione e lo sviluppo del potenziale umano. Non a caso la traduzione italiana della parola inglese “coach” è allenatore.
Il coaching infatti è finalizzato a cambiamenti concreti, al miglioramento delle performance e al raggiungimento di obiettivi. Ciò è possibile solo nella misura in cui il coach, attraverso le domande giuste e l’ascolto attivo, stimola la persona a focalizzare il punto in cui si trova e ad esplorare motivazioni e desideri, fino all’individuazione di obiettivi personali concreti. Una volta individuato l’obiettivo prioritario si passa alla valutazione delle potenzialità personali che possono essere utilizzate nel perseguimento dell’obiettivo e all’elaborazione delle strategie da mettere in atto, con la definizione di un piano di azione. Gli obiettivi possono essere di diversa natura e di diversa complessità; possono rientrare nell’ambito della sfera personale, relazionale o professionale dell’individuo. Ciò che è importante sottolineare è che, quali che siano, gli obiettivi da perseguire sono individuati sempre e soltanto dal cliente, mai dal coach.
Il coaching e il counseling condividono l’orientamento di base, ovvero promuovere e sostenere il processo di auto-realizzazione dell’individuo attraverso l’instaurarsi di un rapporto tra professionista e cliente. Tuttavia, mentre nel counseling l’accento è posto sulla persona e sul miglioramento della vita attraverso una maggiore consapevolezza di sè, nel coaching l’accento è posto a chiarire i propri obiettivi e a trovare risorse e abilità per raggiungerli e conquistare autostima ed eccellenza.
Il life coaching non ha differenze in quanto consente di lavorare sia sul cambiamento, sia sulla percezione di sé, sulle difficoltà che sugli obiettivi.
Si può lavorare sia sulle emozioni che sulle risorse da attivare e/o sbloccare.
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